Obiettivo Wall Street debutta la coppia Kaleyra-GigCapital
La Repubblica – Affari Finanza 23/04/2019 andrea frolla N.16 – 23 aprile 2019 p. 21
Il ceo Calogero presenta il gruppo di messaggistica mobile che, dopo aver raddoppiato il giro d’affari, punta al mercato internazionale
Oltre 24 miliardi di notifiche, un miliardo di chiamate vocali gestite e circa 100 milioni di dollari di ricavi nel 2018. Grandi clienti come Bnp Paribas, Intesa Sanpaolo, Enel, Amazon e Uber in portafoglio. Un partner finanziario con una lunga esperienza in Silicon Valley al proprio fianco. E ampi progetti di sviluppo tecnologico nonché di internazionalizzazione, specialmente negli Stati Uniti. È questo il biglietto da visita con cui entro qualche mese Kaleyra si presenterà alla Borsa di New York per il suono della campanella. Dopo aver raddoppiato il giro d’affari ed allargato i propri confini nell’arco dell’ultimo triennio, il gruppo italiano specializzato in servizi aziendali di messaggistica mobile (sms, notifiche, e-mail, messaggi istantanei, servizi voce e chatbot) ha infatti deciso di quotarsi a Wall Street per compiere un ulteriore salto internazionale.
«Noi siamo un’azienda di piattaforma, quindi per natura competiamo in un mercato globale. La nostra ambizione è giocare nella major league globale e per farlo dobbiamo aumentare il peso nel continente americano, perché i nostri principali competitor sono qui – spiega ad Affari&Finanza Dario Calogero, founder e ceo di Kaleyra – l‘operazione è tecnicamente definita ma resta soggetta all’approvazione della Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. L’auspicio è chiudere entro l’estate o al massimo subito dopo».
Kaleyra prenderà casa nel tempio della finanza a stelle e strisce in tandem con GigCapital, compagnia californiana che opera negli Usa come società di acquisizione di scopo speciale (meglio nota agli addetti ai lavori con l’acronimo “Spac”, “special purpose acquisition company”). L’operazione imbastita con il partner americano porterà gli attuali azionisti di Kaleyra (l’85% è in mano a Calogero e a Simone Fubini, che ha supportato la fondazione di quella che nel 1999 si chiamava Ubiquity) a detenere circa il 33% della nuova Kaleyra, con il resto del capitale in capo agli azionisti di GigCapital. Il risultato post quotazione sarà infine una public company con GigCapital al 10-12% e un board da 7 membri, divisi equamente tra soci originari e partner statunitense escludendo un settimo consigliere indipendente. Il gruppo ha mosso i primi passi sviluppando servizi di messaggistica per le banche, che rappresentano ancora un segmento importante (il 55% dei ricavi contando anche fintech e finanza).
Attualmente Kaleyra serve invece anche tante altre realtà: dai colossi tecnologici dell’e-commerce e non solo, alle piccole e medie imprese, soprattutto nel retail. Giusto per dare un’idea dei volumi, lo scorso anno nei sistemi informatici del gruppo sono transitati due miliardi di notifiche al mese e un miliardo di chiamate vocali. Dopo aver stabilito un presidio importante in Europa (50% del fatturato), Asia-Pacifico e Medio Oriente (38%), Kaleyra punta a fare la voce grossa nel continente americano.
«Crediamo nella nostra unicità garantita dalla sicurezza, dalla compliance e dall’integrabilità delle nostre soluzioni. Ci quotiamo per accelerare gli investimenti in prodotti e tecnologia e la crescita per linee esterne», commenta Calogero, che manterrà la carica di chief executive officer dopo lo sbarco a Wall Street. «Inoltre, abbiamo alle spalle la solidità di GigCapital il cui fondatore vanta 20 anni di esperienza in Silicon Valley», aggiunge riferendosi ad Avi Katz, investitore israeliano con alle spalle quattro Ipo e diverse operazioni M&A in ambito tech.
Non a caso, dopo le due acquisizioni chiuse tra 2016 e 2018 (Solutions Infini in India e Hook Mobile negli Usa), il gruppo dovrebbe tornare a fare shopping: nel mirino ci sono varie aziende, alcune delle quali individuate proprio da GigCapital. Kaleyra prevede di mandare in archivio il 2019 con ricavi per 126 milioni di dollari, sotto la spinta della crescita negli Usa (che dovrebbero coprire il 20% del giro d’affari) e dei progressi tecnologici.
«Stiamo investendo sull’intelligenza artificiale, in particolare su machine e deep learning, perché sono tecnologie che garantiscono quell’approccio conversazionale sempre più ricercato, tanto dai brand quanto dai consumatori. In questo contesto, e soprattutto dopo gli sviluppi recenti di Facebook, Instragram e Whatsapp – conclude Calogero – penso che i chatbot diventeranno strumenti rilevanti».
FONTE:451 MARKET MONITOR
I numeri: Il giro d’affari della società 2 MILIARDI Le notifiche mobile gestite al mese da Kaleyra con 1 miliardo di chiamate voce 200 DIPENDENTI Il gruppo ha 12 sedi nel mondo e con i propri servizi copre circa duecento Paesi Foto: Dario Calogero founder e CEO di Kaleyra
|